< Bestiario Medioevale

Del Leviatano

 

 

 

 

“…Il suo fiato incendia carboni e dalla bocca gli escono fiamme. Nel suo collo risiede la forza e innanzi a lui corre la paura. Le giogaie della sua carne sono ben compatte, sono ben salde su di lui, non cascanti. Il suo cuore è duro come pietra, duro come la pietra inferiore della macina. Quando si alza, si spaventano i forti e per il terrore restano smarriti. La spada che lo raggiunge non vi si infligge, ne lancia ne freccia ne giavellotto; stima il ferro come paglia, il bronzo come legno tarlato. Non lo mette in fuga la freccia, in pula si cambian per lui le pietre della fionda. Come stoppia stima una mazza e si fa beffe del vibrare dell’asta. (…) Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le fiere più superbe.”
(Giobbe 41, 1-20/ 24-27)

Il Leviathan. Un mostro che nasce in tempi decisamente più remoti del Medioevo. E’ un'enorme creatura marina,descritta da Giobbe come una fiera invincibile, che comanda in modo crudele e spietato le creature del mare. Striscia come un serpente, lasciando dietro di se una scia bianca sull’acqua. Sul dorso la pelle è formata da un doppio strato di placche impenetrabili e grandi come scudi mentre il ventre è ricoperto da piastre appuntite come cocci. Nessuna arma può ferirlo. La pelle manda bagliori e gli occhi sono “come le palpebre dell’aurora”. Dal suo naso esce fumo e dalle fauci sputa fiamme. Se eccitato può arrivare ad inghiottire momentaneamente il Sole o ad avvolgerlo assieme alla luna tra le sue spire, e le creature del male approfittano di queste momentanee eclissi per affinare le loro arti oscure e per lanciare malefici. 

“Eccolo la, il Mare, grande, vasto, immenso… e il mostro che tu hai creato per giocare con esso”
(Salmi, 103, 25,26)

Il suo nome risale all’etimologia fenicia, dove simboleggiava una nube tempestosa che sconfigge Baal e riversa sul mondo una pioggia benefica. In seguito la tradizione lo vede come rappresentazione del Caos primitivo, risvegliatosi a causa di una maledizione fatta dal demonio contro l’ordine. Nelle leggende babilonesi Tiamat, il Mare, dopo aver contribuito a dare vita agli dei, viene sottomessa da uno di loro, Yahvè, che crea il Leviatano per governare l’Oceano e i suoi abitanti. 
In seguito entra a far parte anche della tradizione ebraica e viene citato nella Bibbia. 
La storia racconta che il quinto giorno Dio creò due Leviatani, un maschio e una femmina, assieme agli altri esseri del mare, ma fu costretto ad uccidere la femmina quando si rese conto che, se i due esseri avessero procreato od avessero unito le loro forze, per il mondo non ci sarebbe stato scampo. La pelle della femmina venne usata per creare gli abiti di pelle (o abiti di luce) di Adamo ed Eva.
Il mostro compare anche nell’Apocalisse, dove le sue fauci cavalcano dietro la Morte sul pallido cavallo dell’Apertura del quarto sigillo. A seconda delle varie versioni del testo, la testa vola a mezz’aria o corre su due zampe, la bocca sputa fiamme o è piena di demoni dal naso adunco.

“E l’Inferno lo seguiva”
(Apocalisse, VI, 8)

Alcuni vedono nel Leviathan il drago apocalittico stesso. 
Alla fine dei tempi, Dio lo ucciderà, darà la carne in pasto al suo popolo e con la pelle creerà una volta che partirà dalle mura di Gerusalemme ed andrà ad illuminare il mondo.

“In quel giorno, con la sua spada dura, grande e forte, il Signore visiterà Leviathan, il serpente tortuoso, e ucciderà il mostro che è nel mare”
(Isaia, 27, 1)


Luna


BIBLIOGRAFIA:
Sacra Bibbia
www.golemindispensabile.it
membres.lycos.fr/ilcrepuscolodeglidei/
www.linguaggioglobale.com
www.sourcedevie.com 
web.tiscali.it
www.quellichegiocano.com





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