I cavalieri che fecero l'impresa
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Titolo: I cavalieri che fecero l’impresa
Regia:
Pupi Avati
Attori
Principali:
Raoul
Bova (Giacomo di Altogiovanni)
Edward
Furlong (Simon di Clarendon)
Stanislas
Merhar (Jean de Cent Acres)
Marco
Leonardi (Ranieri di Panico)
Thomas Kretschmann (Vanni delle Rondini)
Durata: 147 minuti circa
I Cavalieri che fecero l’impresa è una delle ultime
creazioni del regista Pupi Avati. Avati ha voluto concentrarsi sul ritrovamento
di uno delle reliquie più famose come il Santo Graal: la Sacra Sindone.
Cinque giovani cavalieri provenienti da Francia, Italia
e Inghilterra, si trovano uniti alla fine della settima crociata, nel 1271, la
quale fallì miseramente, per compiere la più decorosa delle imprese: ritrovare
la Sacra Sindone, il lenzuolo di lino nel quale era stata avvolta la salma di
Gesù. Questo gruppo di cavalieri è alquanto insolito poiché ne fanno parte
solo due “veri” cavalieri (Simon de Clarendon e Jean de Cent Acres), infatti
Giacomo di Alto Giovanni è un abilissimo fabbro posseduto dal demonio e
riportato alla cristianità solo verso la fine della pellicola, egli è stato
portato nel gruppo da Vanni delle Rondini, una specie di mercenario il quale per
guadagnarsi da vivere veniva assoldato da chi voleva regolare conti in sospeso o
vendicare qualcuno. Infine fa parte del gruppo anche Ranieri di Panico, un
montanaro abbastanza rozzo figlio di un padrone terriero con un debole per le
giovani pulzelle. Dopo essersi finalmente tutti riuniti e dopo essere venuti a
sapere grazie a un documento segreto che la sacra reliquia si trovava a Tebe,
nelle mani di alcuni traditori del defunto Re di Francia, decidono di partire
per recuperarla e riportarla in patria per soddisfare il sogno del Re morto,
Luigi IX il Santo. Questi cinque giovani dovranno affrontare un viaggio lungo e
arduo, pieno di misteri e difficoltà che comincia dalla fredda Scozia fino ai
caldi deserti africani. Riusciranno nel loro nobile intento? Guardate questo
bellissimo film e vi ritroverete in un’avventura straordinaria, in grado di
coinvolgere lo spettatore nei personaggi nel quale si identifica di più.
Avati ha ambientato il suo film in un medioevo in parte
reale e in parte non. Una cosa a mio parere non reale che non condivido, e che
non condivide neanche il Sommo, è che in questo film i mitici Cavalieri
Templari vengono messi sotto una cattiva luce, perché oltre a tradire il loro
re si impadroniscono della Sacra Sindone per dare vita a strani riti segreti.
Trovo che tale rappresentazione dei Cavalieri Templari non sia per niente
appropriata poiché essi non erano né dei ladri né dei traditori. I Templari
erano cavalieri forgiati da nobili principi e non riesco proprio a concepire
questa strampalata scelta del regista.
Scorpio
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