Furkus
Mago/Conquistatore

Capitale del regno, la mia citta', nella quale nacqui tanti e tanti anni fa. La mia era una famiglia della media borghesia, non agiata, ma in grado di fornirmi cibo tutti i giorni e una istruzione adeguata per chi un giorno sarebbe potuto divenire anche consigliere del Re. Andai percio' a scuola da alcuni tra i migliori insegnanti e studiosi dell'epoca, attirati e pagati dai numerosi nobili che attorniavano il Castello del Re. Essendo mio padre un mercante, oltre all'arte della spada, indispensabile all'epoca, imparai materie pratiche, come la matematica e la fisica, ma anche letterarie, come la filosofia e la storia. Cosi' passai la mia infanzia tra libri e duelli con i miei compagni, i maestri d'armi e pacifici scontri di vedute con i precettori. Non fu una bella infanzia, ma ora e' tardi per lagnarsene. E forse era cio' di cui avevo bisogno. Nulla di meno. La mia enorme presunzione mi faceva scontrare spesso con i miei insegnanti, i quali mi punivano spesso, ma erano anche soddisfatti diquesto ragazzo cosi' curioso e sagace, sempre un passo davanti agli altri, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e piu' impegnativo. Spesso pero' facevo grossolani errori, sicuro della mia intelligenza ero spesso troppo superficiale. Mi avvicinai anche cosi', un po' per gioco, alla magia, la quale mi appassiono' sempre di piu', e che dovetti abbandonare in seguito ad alcune brutte esperienze.
Fu intorno ai 20 anni, quando ormai gia' gestivo parte del lavoro di famiglia che scatto' l'evento che cambio' la mia vita. Mio padre, insieme a mia madre, stavano tornando da un viaggio di lavoro. Quando fu trovata nella loro carovana una antica statua trafugata insieme ad altri tesori dallo stesso palazzo del re. Questo fatto basto' a firmare la loro condanna a morte, nonostante la chiara messinscena. Furono trucidati prima ancora che processati. 
Allora Io morii. Avevo fondato la mia vita sulla logica, l'onesta', la fedelta' al regno. Io quel giorno cessai di essere Furkos, il giovane mercante. Uccisi per primi quei soldati scellerati, e il loro capitano, che cosi' grossolanamente e sbrigativamente aveva deciso la colpevolezza dei miei genitori, per chiudere una pratica decisamente complessa per le sue misere forze. Pochi minuti dopo ero gia' guardato con paura e timore dai miei concittadini. Forse nel mio occhio scintillava il germe della pazzia. Ero gia' Furkos il Carnefice... Ormai ricercato, fuggii. Il mio piano era pero' di trovare i veri colpevoli. Per loro sfortuna li trovai, non mi ci volle molto, avevano speso parte del tesoro in taverne e bordelli. Da quando chiesi informazioni, "gentilmente" rivelatemi da una "nobildonna" non si seppe piu' nulla di loro. Nessuno li vide mai piu', ne furono trovati i loro resti o le loro cose. Ero gia' diventato Furkos il Distruttore. Non mi importava che la gente mi temesse, mi gridasse assassino o altro, Io ero nel giuto,e cio' mi bastava. Molti cercarono anzi di entrare nelle mie grazie, temendomi. Scoprii cosi' che la paura della morte poteva essere una spinta sufficiente alla fedelta', ma mi sbagliavo grandemente. Avevo solo scatenato una caccia alla mia testa, anche da parte dei miei stessi sottoposti. Non potevo addormentarmi senza temere una lama nella gola, o un'imboscata il giorno dopo. Erano davvero pochi i fedelissimi, che avevano il mio stesso animo, profondamente giusti ma temuti e scacciati dal mondo, chi per un motivo, chi per un altro. Decisi allora di avere qualcosa di piu'. Il regno dal quale ero stato tradito. Mi avevano tolto tutto. Ora, volevo togliere tutto a loro! Volevo far provare a quei maledetti cosa si provasse a perdere la propria casa, i propri amici, la propria giovinezza. 
Rispolverai le antiche conoscenze di magia, che tanto mi avevano spaventato da ragazzo, ma ora potevo gestirle con maggiore saggezza, maggiore prudenza, e maggiore motivazione. Fu terribile, tanto per me, quanto per loro, ma il regno cadde. Dopo poco cominciarono a chiamarmi Furkos il Conquistatore. Ma ancora una volta avevo fatto un errore. Arrivato alle coste mi accorsi che piu' in la' non potevo conquistare nulla. Tanta strada per vedere che nulla era cambiato, il sole era sempre li, le stelle erano sempre li, e le ceneri dei miei genitori comprivano con un velo pietoso la febbre della mia rabbia. Calmatasi la mia furia omicida e distruttiva, mi accorsi di cio' che avevo davanti. Un regno devastato dalla mia magia e dal mio esercito, la popolazione stremata e terrorizzata, che chiaramente non aveva alcun motivo di fidarsi di me. Fu allora che un nostro antico nemico cerco' di approfittare della situazione, ammassando le sue truppe sul confine, bramando la conquista di un regno sfiancato ma ricco di risorse umane e naturali. Aveva fatto la sua mossa. Risposi con tutta la furia di cui ero capace, non tollerando che qualcuno potesse sottrarmi la mia nuova conquista. Difesi il popolo. Il popolo mi applaudi', e mi amo'. Mi accorsi che diventare re sarebbe stato per me qualcosa di incompatibile col mio carattere. Un re e' il primo suddito del suo popolo, e deve possedere umilta', coraggio, forza, astuzia, giustizia e capace di compromessi. Io peccavo soprattutto nel primo e ultimo requisito. Io umile? Tze! Decisi allora che guidare un regno non fosse adatto a me. Solo nella battaglia c'e' la vera gloria. Disposi un consiglio di saggi a comando del regno, mentre io partivo per distruggere tutto cio' che mi sembrava malvagio e corrotto. Quindi, qualsiasi regno in cui vi fosse un re!
Dopo anni di combattimenti arrivai al regno di Blue Dragon, dove la saggezza prendeva il posto della brutalita', e la giustizia della tirannia. Mi trovai nel regno da me sempre desiderato, sempre cercato, che pareva l'idea stessa del regno natio. Decisi di difendere quel regno. Fui invitato dal possente Blue Dragon a diventare fedele vassallo, riprendere in mano le redini del mio paese e governare sotto l'egida di Blue Dragon, portando pace e armonia. Non ho accettato. Sono invece suo fedele alleato. Vado li dove il regno non e' ancora arrivato, ne permetto l'estendersi in nuovi territori oscurati dal male. E soprattutto, nel grande e luminoso regno di Blue Dragon, difendo la pace, preparandomi alla guerra!

Equipaggiamento:

Tunica Blu di prussia con ricami in oro di simboli runici
Tunica Nera con ricami in platino di simboli runici
Stivali di cuoi di daino morbidissimi
Sacra reliquia, Il sacchetto dei sei demoni
Stiletto Eilinasen (di foggia elfica)
Spadone a due mani DoomBringer (non piu' usato da molto tempo)
Armatura Blu di prussia col simbolo di Blue Dragon (non piu' usata da molto tempo)
Medaglione con il simbolo di Blue Dragon, e sul retro la scritta: Sei tu lo Re! (Risplende di una strana luce)

Famiglio: Striscio
Razza: Verme
Allineamento: caotico neutrale
Abilità speciali: Suonare flauto traverso