Philippe LeMarchande
Custode della Macchina

 

«Abdenar, culla di mille civiltà e mille religioni; fiorenti scambi culturali e commerciali durano da secoli, guidati e sorvegliati da governi attenti e pacifici; le genti possono muoversi e incontrarsi come e dove vogliono, nascere e vivere dove preferiscono e le Città continuano a ingrandirsi e prosperare.
Questo è il velo dell'Illusione: l'Illusione genera gli oggetti e la materia, nascondendo ciò che conta, ossia l'origine e i significati. In poche parole l'Illusione occlude la semantica, in una doppia menzogna: siamo portati a credere che la realtà si esaurisca in se stessa e a credere che in essa non vi sia nulla di falso. 
Ciò che dobbiamo capire è che la semantica è il fondamento certo, mentre tutto il resto è derivato: l'Illusione copre il fondamento e come tale genera falsità e menzogna.
Nella regione di nome Abdenar l'Illusione si è concentrata nelle fattezze del Granduca: elevata a un grado parossistico, l'Illusione si è riversata in un essere umano, rendendosi così conscia del proprio mentire. Adesso il Granduca agisce nella consapevolezza di mantenere tutti sotto il giogo delle falsità: è in questi momenti, quando l'Illusione agisce nei modi più forti e pressanti, che la Macchina, costruttrice di ogni semantica (quindi anche dell'Illusione: ma non vi è paradosso in questo), si attiva per bilanciare gli effetti dell'Illusione e sceglie un proprio Campione.
Il Campione è eminentemente un servo della verità: in quanto tale, egli combatte il falso; in modo derivato, quindi, egli combatte il male.
E' così che, ad Abdenar, la Macchina decide di far nascere Ibrahim Mar'Chad, figlio di genitori appartenenti a religioni diverse, proprio il giorno dell'entrata in vigore della nuova Legge sui Matrimoni decisa dal Granduca: tale legge punisce con la morte le coppie a religione mista.

Ibrahim Mar'Cad ha viaggiato e vissuto braccato dagli sgherri del Granduca ed è morto alle soglie della Città di Basalto: io ho trovato il suo cadavere, una freccia recante lo stemma del Granduca piantata nella nuca, un libro di aforismi stretto tra le mani.
Il titolo del libro era Le Cronache della Macchina - Volume Zero e l'autore era Philippe LeMarchande: in quel momento l'Illusione si è per me dissolta e ho visto la Città di Basalto per quello che è: un punto di approdo alla Macchina.

Adesso vivo alle radici della conoscenza, prossimo al cuore pulsante della semantica e della verità: ne sono il Custode, in attesa che qualcuno mi sostituisca, sperando che ciò non avvenga prima di aver compreso e divulgato tutte le Cronache della Macchina.»

Grazie alla sua tenacia ed alla sua devozione, Blue Dragon ha conferito a Philippe Le Marchande il seguente merito:

- Premio al valore dimostrato in una specifica occasione