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Dino Buzzati
i Racconti

 

È difficile scrivere della bellezza di Buzzati. È certamente più facile riconoscerla direttamente nelle sue opere. Mi limito a parlare dei suoi ottimi racconti, anche se sulla sua produzione potenzialmente è possibile soffermarsi per anni, concentrandosi nel particolare.

Purtroppo, come testimoniano gran parte delle mie edizioni dei racconti di Buzzati, spesso questo autore veniva o viene ancora fatto leggere a scuola. Non c’è miglior modo, a mio avviso, per allontanarlo dagli animi dei ragazzi.

Buzzati è un grande scrittore di favole, ma le sue favole non sono per bambini: bisogna accostarsi ad esse lasciando l’analisi scolastica, desiderando invece un senso profondo per ciò che si legge. Non si può apprezzare queste storie ed amarle se non si ha una profondità d’animo tale da accettare (ma non farsi imporre dall’auctoritas) uno sguardo “altro” (spesso scomodo) sulla realtà, bisogna saper scendere a patti con un altro universo e scrollarsi di dosso l’abito di tutti i giorni per poter penetrare a fondo questi racconti. Racconti di vita, di morte, impossibili da sintetizzare o da schematizzare. I calcoli e le finezze stilistiche passano in secondo piano nell’analisi, servi della narrazione che pure Buzzati usa con maestria sempre nuova e sempre eccezionale.

Solamente cercando senza arroganza né presunzione ci si può ritrovare bambini a leggere le favole di Buzzati, e come i bambini rimanere colpiti dalle storie che esse narrano. Anche se spesso la mediocrità del senso comune potrebbe far pensare che molti racconti sono grotteschi o quantomeno privi di tipico e quieto “happy end”, le opere di Buzzati trascendono l’ordinario, portando i lettori più sensibili ad una crescita, che altrimenti (se i racconti rispondessero alle esigenze di disimpegno ed evasione dalla riflessione e dal “lavoro mentale”) sarebbe ostacolata dall’appiattimento verso schemi di pensiero poco più che infimi.

Le basi di questi racconti sono fortemente radicate in una realtà quotidiana, nel profondo della vita di ogni giorno, e pure Buzzati sconfina con esuberanza e maestria in ogni campo della letteratura, toccando il surreale ed il fantasy in più punti. Questa varietà di stili ha un unico scopo: non la volontà di evitare il tedio al lettore abituale, né quella di sorprenderlo con espedienti sempre nuovi, bensì di aprire la mente a questioni che interessano il quotidiano di ogni uomo. Anche se con iperboli e parabole, Buzzati scuote la tranquilla routine del lettore (o meglio, dell’uomo-bimbo che si accosta a lui) per cercare di farlo crescere o, come minimo, di provocare in lui un moto di riflessione, anche pur infinitesimale. Buzzati dimostra ad ogni pagina la sua profondità, messa al servizio di chiunque desideri avvicinarsi alle sue opere (ed alla realtà che esse sottendono) con animo aperto e mente attiva.

 

Raileen Whisperwind