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Gli occhi del drago

Avete già sentito parlare di un certo Stephen King? Lo scrittore di horror, di triller mozzafiato che ha dato forma nei suoi libri agli incubi ed alle paure peggiori dell’animo umano? ESATTO PROPRIO LUI !!! Dovete sapere che il re dell’orrore ha una figlia di nome Naomi, e dovete sapere anche che a lei, all’epoca tredicenne e appassionata al genere Fantasy, ha voluto dedicare un romanzo che ben differiva dal suo standard. 
Infatti “Gli Occhi del Drago” è il romanzo più particolare ed inusuale mai uscito dalla macchina da scrivere di King. Non solo è l’unico di genere Fantasy, ma possiede anche una prosa semplice e lineare che però riesce a non essere mai scontata o noiosa, lontano anni luce dal solito stile del re del Maine. Non nasce certo per la vendita al grande pubblico, d’altronde un suo lettore abituale avrebbe accettato di buon grado di ritrovarsi fra le mani questo libro? Pensate che la Philtrum Press (la casa editrice di King) nel 1984 ne pubblicò inizialmente un'edizione limitata in 1250 copie (stampate su carta di lino, con caratteri composti a mano e rilegate in tela), di cui 1000 numerate e firmate in inchiostro nero destinate alla vendita e 250, numerate e firmate in rosso, da inviare per Natale a chi King voleva.Invece è stato accolto anche dall’approvazione della critica… volete sapere come la penso io? Semplicemente che per uno scrittore, soprattutto se è bravo, non è importante cosa si vuole scrivere e neanche quale stile usare: l’importante è sedersi di fronte alla macchina o al computer e iniziare. E’ una dipendenza da cui è quasi impossibile uscire, quindi diffidate di King quando si ripromette di smettere. 
La Trama La storia si intreccia nell’antico Regno di Delain in cui si erano succeduti centinaia, forse migliaia di sovrani, “quando è davvero molto il tempo trascorso, nemmeno gli storici riescono a ricordare tutto”. In questa terra si conosce l’uso della polvere da sparo, ma non è diffuso perché il farlo non è considerato nobile, si crede nell’esistenza della magia e dei draghi, anche se da molto tempo non se ne avvistava uno. Re Roland il Buono, non era stato un grande re, né un cattivo re, quando fu convinto della necessità di prender moglie per avere un erede. La prescelta fu la dolce e nobile Sasha, che, dopo la straordinaria caccia in cui il re uccise un drago e si nutrì del suo cuore, da alla luce Peter. Educato, gentile, bello, generoso, intelligente e coraggioso, si dimostra presto un ottimo futuro re. Ma alle spalle della famiglia reale trama il mago di corte Flagg, una creatura infernale che nei secoli si era ripresentato più volte con identità diverse tentando sempre di impadronirsi di Delain. Sasha muore misteriosamente nel parto del secondogenito Thomas, che, pur non essendo un cattivo ragazzo, diventa una ghiotta occasione per Flagg. Infatti, soffrendo per il continuo confronto con Peter e per il senso di colpa per la morte della madre, cresce con la convinzione di non essere amato dal padre. Il suo carattere debole diventa un tassello fondamentale per la cospirazione di Flagg… 


Curiosità
Le illustrazioni delle edizioni in commercio sono di David Paladini, ma nella prima edizione limitata erano di Kenny Ray Lincous. Il libro nacque con il titolo “Napkins” (Tovaglioli), ricordando l’ultima importante lezione di vita che Sasha fece al figlio Peter prima di morire. Il nome del mago di corte Flagg è lo stesso dell’incarnazione del male Randall Flagg, personaggio di quello che considero il capolavoro assoluto di Stephen King: “L’Ombra dello Scorpione”. In un’altra opera, “La Chiamata dei Tre”, Flagg, Thomas e Dennis vengono nominati da Roland.La casa di produzione WAMC Entertainment di Los Angeles, guidata da Frenchman Sidonie Herman aveva deciso di acquistare i diritti di tale opera al fine di realizzare un lungometraggio animato. Che la cosa fosse seria è dimostrato dal budget stanziato dalla casa di produzione: 45 milioni di dollari non sono bruscolini… La produzione doveva essere divisa tra Stati Uniti ed Europa. Per il character design la scelta ricadeva su animatori americani, mentre, per esplicita volontà della casa di produzione, gli sfondi e l’ambientazione erano affidati agli studi europei, più sensibili alle atmosfere medioevali del libro. Si prevedeva l’uscita per Febbraio 2002… che fine avrà fatto questo progetto?

Muldon dei ghiacci