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I Draghi del Sole Morente




Ansalon è ormai saldamente sotto il dominio di Malys, Beryl e gli altri grandi draghi che sono sopravvissuti alla Grande Purga dei draghi. I Cavalieri di Takhisis, che si sono rinominati Cavalieri di Neraka si scontrano incessantemente con i Cavalieri di Solamnia per il “controllo” del continente, guidati dall’avaro e calcolatore Lord Targonne. Per vincere il conflitto, i Cavalieri di Neraka hanno da tempo cominciato ad arruolare malviventi o uomini senza onore, votati solo al dio denaro. Qualinesti è saldamente nelle mani dei Cavalieri di Neraka, mentre Gilthas, il figlio di Tanis e Presidente dei Soli, sembra più che altro un re burattino. In realtà il giovane ha stretto un’importante alleanza con il Re dei Nani, il quale ha costruito due grandi tunnel che collegano Thorbadin a Qualinesti, per permettere alla popolazione di fuggire. A Silvanesti invece la situazione è diversa: gli elfi dei boschi hanno eretto un grande scudo magico attorno alla loro terra, e più nessuno può entrare o uscire da Silvanesti. Alana Starbreeze, cacciata da Silvanesti poco prima della creazione dello scudo, sta tentando con tutti i mezzi di penetrare la barriera magica, ma senza riuscirvi. Per di più, ha notato (e non solo lei) che tutte le forme di vita vicine allo scudo muoiono o appassiscono inspiegabilmente. Mentre tenta di penetrare lo scudo, Alana viene assalita da un’ora di orchi, e invia il suo figlio Silvanoshei in cerca di soccorso. Il giovane e inesperto elfo, però, cade e perde i sensi. Al suo risveglio, scopre con sorpresa e terrore di essere dall’altra parte dello scudo, dentro al reame di Silvanesti. Riconosciuto da alcuni Kirath, gli elfi che combatterono con Porthios il sogno di Lorac, viene condotto a Silvanesti, dove, a sorpresa, il generale Konnal lo riconosce come legittimo re di Silvanesti, sperando di poterlo trasformare in un re-fantoccio come il cugino Gilthas.

Come se tutto ciò non bastasse, da quando gli dei se ne sono andati, la magia sta lentamente scemando dal mondo, e le forze dei maghi vengono prosciugate precocemente anche dai più semplici incantesimi.

Una notte, mentre Galdar, un tempo possente Minotauro e abilissimo con la spada, fino a quando non perse il braccio destro in combattimento, segue il suo odiato caposquadriglia dei Cavalieri di Neraka Ernst Magit, scoppia una gigantesca tempesta. Il caposquadra viene preso in pieno da un fulmine, ma subito dopo appare una giovane fanciulla, di nome Mina. La donna, che è l’unica a non sembrare impaurita dalla furia degli elementi, compie un prodigio: il braccio destro di Galdar ricompare. La ragazza ottiene così la fiducia del Minotauro e degli altri guerrieri di Neraka e in seguito, compiendo incredibili miracoli nel nome di quello che lei chiama “l’Unico Dio”, e salvando i Cavalieri di Neraka dalla disfatta totale, durante l’assedio posto dai guerrieri oscuri alla cittadella di Sanction, ottiene da lord Targonne il compito di conquistare il reame di Silvanesti. In realtà Targonne vuole sbarazzarsi della ragazza, temendo il suo potere carismatico e i suoi miracoli. In tutto questo compare Tasslehoff, che esce dalla sua stessa tomba (che era andato a visitare), annunciando di essere venuto per parlare al funerale di Caramon. Nessuno, tranne Caramon, crede né alla sua identità, né alla sua storia. Ma il vecchio guerriero muore e il kender può parlare al suo funerale. Gerard, uno dei pochi Cavalieri di Solamnia che crede ancora nell’onore, ha però promesso a Caramon di condurre Tasslehoff da Palin. I due quindi viaggiano fino a Qualinesti, dove il figlio di Caramon si nasconde presso Laurana. Intanto Mina ha fatto addormentare i suoi uomini vicino allo scudo, e alla mattina l’esercito si è risvegliato dall’altro lato dello scudo. Mina ha spiegato che lo scudo “cattura” tutto ciò che è indifeso. Quindi la ragazza affronta in battaglia l’esercito di Silvanesti, guidato da Silvanoshei in persona, si fa catturare e poi svela che Galucous, il consigliere di Konnal e il mago che ha eretto lo scudo, altri non è che Cyan BloodBane, il drago che per trent’anni torturò la mente di re Lorac e Silvanesti. Mina svela inoltre che lo scudo, per funzionare, risucchia l’energia vitale dagli elfi. Cyan BloodBane viene ucciso dagli abili arcieri elfi, mentre Silvanoshei sradica l’albero magico che tiene in vita lo scudo maledetto. Intanto però Mina ha fatto pervenire a un generale dei Cavalieri di Neraka, Dogah, l’ordine di marciare su Silvanesti e il cavaliere oscuro, non più ostacolato dallo scudo, si appresta a conquistare il regno. Anche Qualinesti corre un rischio mortale: la dragonessa Malys si è infatti stancata degli elfi e ha inviato le sue orde di draconici a distruggere il regno.

Goldmoon, nel frattempo, aveva fondato una scuola di guaritori, ma durante la tempesta il suo corpo ormai vecchio viene ringiovanito misteriosamente. In più, la sacerdotessa vede infine il fiume di morti che fluttua attorno a lei e alle guaritrici e risucchia il loro potere, spiegando la fatica provata dai maghi nel lanciare i loro incantesimi. Decide quindi di partire e scoprire perché le anime siano lì e perché si dirigano incessanti verso il nord.

Palin ha viaggiato indietro nel tempo e ha scoperto che il passato è sparito. Credendo che la colpa sia da attribuire a Tasslehoff, che doveva essere morto per mano del dio Chaos. Vorrebbe quindi rimandarlo indietro nel tempo, ma l’anima di Caramon gli dice di non farlo. Anche Palin, quindi, si accorge del fiume di anime; quando la cittadella-scuola di Goldmoon viene attaccata dai draghi.

Palin cerca di usare di nuovo il congegno del tempo di Tasslehoff, ma l’artefatto gli si rompe tra le mani… e la storia prosegue nel libro seguente!

 

 

BrightBlade