Warcraft
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Titolo: Warcraft l’inizio Drago
Anno: 2016
Durata: 123’ minuti.
Regia: Duncan Jones
Sceneggiatura: Duncan Jones, Charles Leavitt
Musiche: Ramin Djawadi
Fotografia: Simon Duggan
Montaggio: Paul Hirsch
Attori principali: Travis Fimmel --> Anduin Lothar, Burkely Duffield --> Callan Lothar, Dominic Cooper --> Re Llane, Paula Patton --> Garona la mezz’orchessa, Toby Kebbell --> Durotan, Ben Foster --> Medivh, Ben Schnetzer --> Khadgar, Robert Kazinsky --> Orgrim Martelfato, Clancy Brown --> Manonera, Daniel Wu --> Gul’Dan.
Un film decisamente “epico” soprattutto per chi ha giocato al primo famoso gioco strategico in tempo reale ovvero “Warcraft – Orcs & Humans” nel lontano 1993/1994. Ma non siamo qui a parlare di giochi, ma della trasposizione in film del 2016 di Warcraft l’inizio. Partiamo dicendo che il mondo degli orchi (Draenor) sta morendo, infatti la magia oscura del Vil ha consumato ogni cosa e il portatore di questa scelleratezza è il capo stregone Gul’Dan che ha riunito gli orchi formando l’Orda, con la promessa di portarli in un nuovo mondo, ovvero Azeroth, utilizzando un portale magico. Tuttavia per essere utilizzato il portale Gul’Dan utilizzerà la magia del Vil che richiederà un terribile prezzo, in questo caso il sacrificio di alcuni esseri di quella terra. Così gli orchi approderanno su Azeroth, ove vi è Roccavento il pacifico regno del Re Llane, con il solo scopo di creare un altro portale su quella terra e quindi catturare altri prigionieri da scarificare e infine far teletrasportare il resto dell’intera Orda. I primi scontri con gli orchi ovviamente saranno a favore di questi ultimi che verranno descritti come creature enormi dotate di grande forza e malvagità, ma non tutti fra loro saranno assoggettati al Vil, un esempio è Durotan, capoclan dei lupi bianchi. Ma tutto diverrà più chiaro con l’entrata in scena di Khadgar, mago che ha abbandonato da tempo Dalaran, la magica città governata dai maghi del Kirin-Tor.
Il duro lavoro che è costato a Duncan Jones ben tre anni e mezzo ha portato i suoi frutti, molte sono le critiche negative ma non mancano quelle positive, d’altronde portare sul grande schermo un titolo di questo genere è stato uno sforzo inaudito anche per le tecnologie del giorno d’oggi. Basti pensare che per il movimento degli orchi è stata utilizzata la tecnologia del facial capture, utlizzata già precedentemente in Avatar, ma più innovativa. Preferisco non svelarvi troppe cose su questo bellissimo film e non togliervi il gusto di scoprire tutto vedendolo, ma posso dirvi che ogni cosa ruota intorno alla magia oscura del Vil, Gul’Dan, Medivh e gli uomini che faranno qualsiasi cosa per proteggere il loro pacifico regno. Infine questo film affronta tematiche come il “nazionalismo” in quanto gli orchi lasciano la loro terra morente Draenor e approderanno su Azeroth (dove vivono gli uomini), in cerca di una nuova casa. Consigliatissimo e bello da vedere!
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