NightLord
Ninja di Corte

 

 

Tratto dal "Diario di un bardo" del Bretoniano Vincent Marenot

" ... come dicevo stavo giusto camminando su una mulattiera che mi avrebbe al più presto portato fuori dal bosco ( devo ammettere che i chiaroscuri sulle foglie illuminate parzialmente dalla luce lunare erano un vero spettacolo e degni di essere cantati in uno dei miei carmi ! ) quando un rumore a destra attirò la mia attenzione .
Guardai attentamente tra il fitto della vegetazione e, anche se per via dell'oscurità non riuscivo a scorgere nulla, estrassi la spada per precauzione .
Forse me l'aveva detto il mio sesto senso o forse la mia sensibilità d'osservazione ( modestamente ), ma proprio in quel momento quattro figure si gettarono dagli alberi e mi furono davanti .
Io istintivamente menai un fendente, mancai il bersaglio ma colpii un albero e l'impatto fu così violento per me che l'arma mi cadde di mano ... ero rimasto disarmato da solo ! ( eh sì, la pugna non è mai stato il mio forte ... se si combattesse a parole però, sarei il numero uno ! )
Un sorrisetto ironico risplendette ( se si può parlare di "risplendere" per i denti di quei sudici bifolchi ! ) sui volti dei quattro uomini dinnanzi a me .
Erano dei briganti sicuramente e avendo visto i miei deliziosi abiti finemente lavorati, sembrava avessero tutte le intenzioni di rapinarmi i marrani !
Uno di essi ( il più brutto e probabilmente il capo di quella sgangherata combriccola ) si fece avanti spavaldemente e mi intimò di dargli tutti i miei averi, pena la perdita della vita .
Io, ovviamente, gli diedi tutto, anche l'oro che non si aspettava io avessi e si ritenne molto soddisfatto ( no, non fu codardia la mia ... la chiamerei piuttosto "furbizia di sopravvivenza" ) tanto da dirmi che non avrebbe torto un capello dalla mia folta chioma castana .
In quel momento accadde qualcosa che non riuscii a capire bene per via del buio, della paura e dell'agitazione .
Mi sembrò che uno squarcio di notte o un'ombra più scura delle altre calasse tra i banditi .
Essa passò fulminea tra loro e si fermò a due passi da me .
Mentre i corpi di quei balordi cadevano a terra privi di vita io aguzzai lo sguardo verso quell' "ombra omicida" .
Un mantello pesante nerissimo ( sembrava quasi assorbire la già poca luce ! )
copriva interamente le fattezze dell'uomo dispensatore di morte appena giunto .
Senza proferir parola si girò su se stesso e fece per andarsene, ma io gli chiesi di
fermarsi : volevo almeno ringraziarlo per avermi "difeso" ( non si dica mai che Vincent non sia un uomo che non mostra gratitudine ! ) .
Egli si fermò .
E si sedette su di una roccia tra i cadaveri .
Cominciò a mangiare una frugale cena e pensai che stesse aspettando che io parlassi .
 Allora mi presentai dicendogli in breve ( mmm ... non sono sicuro fosse "in breve" ... ) chi ero da dove venivo e cosa facevo nella vita .
Ovviamente lo ringraziai pure ! Ma egli non volle essere ringraziato : in forte accento tileano infatti sostenne che non aveva ucciso quei manigoldi per salvarmi, ma solo perchè era stato assoldato per farlo .
La mia presenza non era contata nulla per lui .
Nonostante queste parole gli chiesi di raccontarmi qualcosa di lui ... mi poteva servire come materiale per un mio futuro componimento !
Forse perchè l'idea lo divertì o forse perchè anch'egli, nonostante fosse un assassino, amasse la poesia ( eh sì, il potere delle parole dell'anima può attecchire in ogni cuore
! ) accettò di raccontare quel poco che lui stesso sapeva di sè .
Disse di essere nato da una nobile famiglia Tileana della città di Trantio .
I suoi parenti, quando lui aveva ancora un anno, erano stati assassinati a causa di una congiura ordita da una famiglia rivale che concorreva anch'essa per ottenere il controllo della città .
Questa stessa famiglia lo risparmiò e lo adottò per farlo diventare un membro di loro e gli diede il nome di NightLord .
Il fatto che i suoi consanguinei fossero stati eliminati dalla sua attuale famiglia non gli fu celato, ma ciò sembrava non gli importasse .
Così egli da bambino venne affidato ad un grande assassino orientale proveniente dal Catai il quale per numerosi anni lo addestrò nelle arti marziali e dell'omicidio oltre alle tecniche spirituali, poichè il diventare "l'assassino assoluto" era il destino che la sua famiglia adottiva aveva deciso per lui .
Gli chiesi allora se nella sua difficile vita avesse qualcuno di caro, una o più persone che gli stessero a cuore .
Guardando nel fuoco mi rispose che per "ovvii motivi" era una persona schiva e solitaria e che non riponeva molta fiducia nel prossimo ma nonostante questo generalmente la gente si fidava di lui .
Tra quest'ultime emergevano i suoi due più grandi amici : uno Matt Red, che chiamava "fratello", un ragazzo che come lui era stato sottratto alle proprie origini e
che lo aveva accompagnato negli addestramenti e in tutte le sue vicissitudini prima che decidesse di affrontare il mondo, l'altra Giada le Blanc, la figlia della sua famiglia
adottiva alla quale era legato anche da un forte legame affettivo e che era rimasta a Trantio .
Forse per via del calore che le fiamme emanavano si tolse il mantello e lo potei guardare, finalmente : era alto 1,75 circa, dalla corporatura atletica e slanciata, capelli corti e castani scuri, occhi verdi e un'espressione fredda da farmi gelare il sangue nelle vene !
Notai un particolare osservandolo : le palme delle sue mani erano solcate da non so quante cicatrici .
Addirittura ognuna era stata fatta sull'altra e non riuscii ad immaginare chi fosse stato tanto crudele da ridurgliele così .
Glielo domandai .
Rise .
La "persona crudele" che gli aveva impresso quelle cicatrici era lui stesso !
Mi spiegò che era un suo gesto rituale : bagnava col proprio sangue la lama delle sue
armi prima di infliggere la ferita mortale ad un'avversario.
Che gesto insano !
In quel momento pensai che NightLord fosse un pazzo o poco ci mancava !
Ma nonostante tutto la sua storia mi attirava .
Era davvero un personaggio singolare ( anch'io lo sono ... )!
Poichè io sono una persona che tiene molto alla famiglia e alle sue tradizioni, dovetti per forza porgli altri quesiti in questa direzione .
Dalle sue risposte brevi e concise riuscii ad apprendere che i suoi originali parenti erano sì nobili, ma non molto conosciuti, mentre quelli adottivi molto più attivi a livello
sociale ( anche in modo scorretto, sicuramente ! ) .
Mi disse, con un moto di stizza, che una cosa che gli faceva rabbia era che la gente pensasse che era impossibile che lui fosse un assassino e nobile allo stesso tempo !
Come se la nobiltà indicasse per forza la virtù ! ( certo che l'ipocrisia della gente supera ogni limite ... )
Sempre rimanendo in tema familiare, azzardai a chiedergli se non volesse vendicarsi per l'assassinio dei suoi cari e per onorare il ricordo e le gesta di essi .
Quasi mi uccise con lo sguardo ! ( non fatemelo ricordare per favore ! )
Scorgendo una sorta di insana rabbia nei suoi occhi e le sue parole furono molto dure e allo stesso tempo tristi : lui era stato sotratto troppo presto alla sua vita per avere qualche affetto, a parte la gratitudine per essere stato concepito, verso i suoi genitori .
Anche se sembrava grottesca la cosa, rispettava di più la sua attuale famiglia che lo aveva accudito .
Anzi, ignorava volutamente le sue origini poichè lui era di un'idea che secondo me era anche crudele per se stesso : sosteneva che chi moriva per le armi era un perdente e che non gli piaceva l'idea di essere disceso da perdenti ...
Poichè la mia curiosità non ha limiti, volli sapere se gli mancava la patria natia, cioè Tilea, luogo splendido geograficamente e molto meno politicamente, dove la gente viveva in città stato rivali tra loro sia in campo artistico che militare .
Pacatamente si appoggiò contro una roccia e disse che effettivamente la sua terra gli mancava anche se non eccessivamente, dato il suo stile di vita ramingo .
Si sentiva orgoglioso di essere Tileano perchè la sua patria gli aveva insegnato ad essere libero ed indipendente ( infatti Tilea è famosa per questo ! )
Così, dopo aver parlato per diverso tempo, non potei esimermi da fargli l'ultimo e fatidico quesito : ovvero se aveva degli obiettivi da raggiungere o che aveva già raggiunto .
Dopo un attimo di pausa mentre si stava rialzando e preparandosi a partire, dandomi le spalle disse che ultimamente era entrato a far parte di un grande e nuovo regno, BlueDragon, e che ne era diventato un Vassallo con la carica di Ninja di Corte .
Già tutto questo contribuiva a realizzare parte dei suoi sogni, anche se un suo desiderio intimo sarebbe stato quello di metter su famiglia con una donna fedele, leale
e coraggiosa .
Ma una cosa gli importava più di tutte, e nel rivelarmelo girò il volto a metà verso di me e una luce sinistra balenò nei suoi occhi : riuscire a uccidere e sconfiggere ogni
avversario per dimostrare di poter decidere della propria vita a prescindere dagli altri .
E detto questo, veloce come era giunto, sparì nella notte . " ...


Equipaggiamento :

Tuta ninja nera
Mantello pesante nero
Corda con rampino
Foot spikes
Hand claw
Katana
Katana del Drago
Kusara Kama
Manriki chain
Ninja stars
Shogee
Wooden bokken

 

Grazie alla sua tenacia ed alla sua devozione, Blue Dragon ha conferito a NightLord i seguenti meriti:

 - Premio Onorario per Fedeltà dimostrata.

 - Onorificenza per aver contribuito in modo consistente allo sviluppo del Regno.

- Premio al valore dimostrato in ripetute occasioni.

- Merito per essersi battuto valorosamente.

  - Meriti artistici.

- Partecipazione alla Prima Adunanza.

La Poetica ottimista
Raccolta di opere poetiche di NightLord.