Ma Quale Medioevo!?!
Da
più di trent’anni ormai, grazie
soprattutto al lavoro di storici
francesi come Georges Duby o
Jacques Le Goff, solo per citarne
un paio, si sta diffondendo
un’interpretazione più oggettiva
e consapevole del periodo
medioevale che, finalmente,
oggigiorno sembra ormai accettata
ovunque a livello di studi
universitari. Malgrado ciò molti
testi scolastici, anche di scuola
superiore e quindi, si suppone,
meno approssimativi, continuano a
diffondere un’immagine superata
del Medioevo come un’età di
crisi, una parentesi buia tra
l’Impero romano e il
Rinascimento, due epoche al
contrario troppo idealizzate.
Alcuni
di questi storici hanno persino
messo in dubbio il concetto stesso
di Medioevo, un concetto creato
dopo, nel ‘600. Infatti ad
un’attenta analisi non c’è
proprio nulla che giustifichi la
presenza di un periodo netto e
separato dagli altri tra il 476 e
il 1492 (o 1453), un periodo di
“decadenza”.
Partiamo
dal 476: questa data vede la
deposizione dell’ultimo
imperatore d’occidente da parte
del “barbaro” Odoacre (che in
realtà era più romanizzato di
quel che si crede). Il fatto è che
per i contemporanei questa data non
significò proprio un bel niente:
c’erano già stati molti episodi
del genere, facevano parte delle
lotte politiche da tempo, e il
fatto che, al posto di nominare un
nuovo imperatore fantoccio, Odoacre
tenne per sé il potere non stupì
nessuno: ormai l’Impero era
un’istituzione solo formale e non
ci fu alcun cambiamento. Altro che
inizio di una nuova era!!! In realtà
l’Impero romano era entrato in
una grave crisi già dal III secolo
d.C.: crisi economica, politica,
sociale...insomma su tutti i
fronti. Dopo 80 anni di totale
anarchia, nei quali il potere era
detenuto dalle varie legioni che si
scontravano tra loro per imporre il
loro comandante come imperatore
(tanto poi al massimo durava
qualche annetto, prima di essere
fatto fuori!), Diocleziano, salito
al potere nel 285 d.C., rivoluzionò
totalmente la struttura
dell’Impero su tutti i fronti:
nuovo esercito, nuovo sistema
amministrativo, diversa economia,
divisione tra Oriente e Occidente,
diverso concetto dell’imperatore
stesso, che divenne un sovrano
assoluto: insomma la vera cesura,
il vero spartiacque tra due epoche
fu il regno di Diocleziano (285-305
d.C.), non l’insignificante 476!
Grazie
all’operato di Diocleziano
l’Impero d’Occidente resistette
ancora per 170 anni, mentre quello
d’Oriente per ben 1100, seppure
mutando molto. Ma si trattava
comunque di un mondo in lenta
caduta, in cui la popolazione
diminuiva e conduceva una vita
molto più stentata e meno libera
di prima (Diocleziano infatti legò
la gente al proprio mestiere,
cosicché se il padre era un
fornaio, dovevano per legge esserlo
anche i discendenti). Non c’è
affatto un’accelerazione della
caduta dopo il 476: il processo è
unico! La decadenza economica e
culturale, molto meno grave di
quanto si pensi perché si
idealizzava troppo il periodo
precedente, continuò fino a
raggiungere il suo punto più basso
nel VII sec. d.C.: proprio nel
mezzo del cosiddetto “Alto
Medioevo”, capite bene che a
questo punto tutte queste obsolete
periodizzazioni franano
miseramente, perché dal VII sec.
in poi c’è una fortissima
ripresa!!! Comunque, nel VII sec.
si assiste a circa 100 anni di vero
e proprio “periodo buio”: si
perde quasi l’uso della
scrittura, perfino i monasteri
producono pochissimi manoscritti,
quindi si sa anche poco su ciò che
avvenne. In Italia gli anni di
“silenzio stampa” furono solo
50 perché la cultura era molto più
forte e diffusa, mentre in Irlanda
i monaci continuarono imperterriti
il loro prezioso lavoro producendo,
fra l’altro, quei famosi e
splendidi evangelari che tutti noi
amanti del Medioevo conosciamo. Si
pensi che il gaelico, la lingua
celtica d’Irlanda, divenne la
terza lingua scritta più diffusa
dell’occidente dopo il latino e
il greco!!! Si può proprio dire
che gli Irlandesi furono i
salvatori della cultura europea,
perché poi nell’VIII secolo
monaci coraggiosi come San
Colombano intrapresero lunghi
viaggi fondando monasteri e
diffondendo di nuovo la cultura che
avevano faticosamente
salvaguardato!
Nello
stesso periodo anche l’Impero
bizantino era in grossa crisi a
causa della snervante guerra contro
la Persia e poi della travolgente
espansione degli Arabi. Il fatto
che gli anni dell’espansione
araba coincidano col periodo più
nero per l’Europa, almeno per
certi aspetti, ha portato alcuni
storici, tra cui se non erro il
belga Henri Pirenne, a collegare i
due fatti e a sostenere che il
Medioevo iniziò nel 650 circa, con
la conquista araba che decretò la
decadenza dell’Europa. In realtà
oggi questa teoria è considerata
errata perché non ci fu un
collegamento fra i due avvenimenti,
e comunque non vi fu mai, né
allora né dopo, una
contrapposizione netta tra il mondo
cristiano e l’Islam: anche al
tempo delle crociate, infatti, la
lotta totale tra Cristiani e
Musulmani non ci fu, anche perché
i due mondi non erano blocchi
unitari ma racchiudevano posizioni
molto diverse e contrastanti al
loro interno: sarebbe più corretto
dire che una parte dei Cristiani
fedeli al Papa (no gli Ortodossi,
quindi) combattè contro i Turchi
Selgiuchidi (e non contro gli Arabi
come spesso si pensa, che prima di
perdere il controllo della
Palestina erano stati molto più
tolleranti). Resta il fatto che
mentre alcuni Cristiani e alcuni
Musulmani si facevano guerra, altri
Cristiani e altri Musulmani
commerciavano proficuamente assieme
nei porti d’oriente o italiani
(Genova, Venezia...) oppure
addirittura vivevano pacificamente
nelle stesse città (specie in
Spagna) dando vita ad importanti
scambi artistici e culturali e ad
una civiltà cosmopolita e
progredita, in cui non bisogna
dimenticare il ruolo importante
degli Ebrei.
Tornando
all’”Alto Medioevo”, ho detto
che fino al VIII secolo c’è una
crisi sempre più grave, ma bisogna
intenderci: si tratta della crisi
di un mondo, quello romano/latino,
che però coincide con una
trasformazione e con lo sviluppo di
un nuovo mondo, quindi da un altro
punto di vista non è affatto un
periodo negativo, o meglio lo è
solo per coloro che con occhi miopi
considerano il non plus ultra della
civiltà il classicismo: cioè
l’Impero romano e il
Rinascimento. D’altra parte però
anche i Romantici dell’’800
commisero un’enormità di
strafalcioni nel loro tentativo
opposto, cioè di esaltare il
Medioevo: peccato che il loro
Medioevo fosse per buona parte
inventato!!! Questo dimostra, come
sempre, che la verità sta nel
mezzo.
Comunque,
resta il fatto che nei secoli
precedenti l’ascesa dei
predecessori di Carlomagno, i
Pipinidi, la popolazione era molto
diminuita rispetto a quella
dell’Impero romano, le opere
pubbliche quali strade e monumenti
andavano in rovina e le città si
erano spopolate (nota: non
dappertutto e mai completamente!),
inoltre l’estensione delle
foreste e dell’incolto era molto
aumentata (ma avere più boschi lo
chiamate un male??). Decadenza,
quindi? Giudicate voi: in quegli
stessi secoli scomparve la schiavitù,
largamente diffusa nel
“civilissimo” Impero romano (e
la servitù della gleba in realtà
nacque molto dopo!), inoltre, se è
vero che la popolazione era minore,
è anche vero che le condizioni di
vita medie erano abbastanza buone
perché al posto di una grande
massa di schiavi che lavoravano per
un tozzo di pane in condizioni
disumane e di un numero non
inferiore di poveri che affollavano
le città in condizioni igieniche
pietose (senza contare gli incendi
e i crolli delle case fatiscenti),
il modello di vita
più diffuso nell’”Alto
Medioevo” era quello di gruppi
famigliari liberi che lavoravano
piccoli appezzamenti di terra,
ricavando una grande varietà di
ortaggi e cereali, sfruttando in
comune i frutti della foresta, che
quindi non era un segno di
decadenza: vi si allevavano i
maiali, forniva legna, miele,
castagne, frutti di bosco,
selvaggina (anche i più poveri
avevano quindi una dieta ricca e
salutare che comprendeva la
carne!), pesci dai torrenti...
Dal
700 fin verso il 1250 si assiste ad
un periodo di grande crescita in
tutti i campi, che raggiunge e
supera addirittura i livelli dei
secoli d’oro dell’Impero
romano! Qui cade un altro mito:
quello dell’anno 1000. In realtà
la crescita iniziò molto prima di
questa data e non ci fu affatto
l’attesa della fine del mondo,
come molti credono, per il semplice
fatto che la gente non sapeva
nemmeno di essere alla vigilia del
1000!!! A quel tempo infatti non si
era ancora affermato il conteggio
degli anni dalla nascita di Cristo
(che comunque è errato: il monaco
che fece il calcolo sbagliò; in
realtà, anziché nel 2001 dovremmo
essere attorno al 2007-2008) ed
erano in uso molti sistemi diversi
nelle varie parti d’Europa!
Niente paure millenaristiche,
quindi, tutte idiozie inventate
dopo!
Attorno
al 1250 si raggiunse per la prima
volta la massima popolazione
sostenibile dal suolo europeo senza
ricorrere a mezzi industriali!
Altro che Roma...
Dopo
circa 100 anni stabili, la peste
del 1348 provocò un’ecatombe,
alla quale seguirono quasi due
secoli di feroci guerre combattute
con metodi disumani, tra cui le
“nuove” armi da fuoco, da
eserciti mercenari privi di
scrupoli e di spirito cavalleresco
e soprattutto disposti a combattere
per lunghissimi periodi, se pagati,
mentre le guerre del periodo
precedente, essendo combattute da
non professionisti che non potevano
tralasciare troppo a lungo
l’attività che dava loro da
mangiare, erano molto più brevi e
meno devastanti. Le orde dilaganti
di mercenari produssero
devastazioni enormi, specie in
Germania e in Italia, che infatti
decaddero, e diffusero ovunque
pestilenze ed epidemie che
ridussero ancora più allo stremo
la popolazione. Mentre ciò
avveniva, la ricchezza si
accentrava nelle mani di pochissimi
che vivevano in uno sfarzo mai
visto e commissionavano opere ai
vari Brunelleschi, Leonardo,
Michelangelo, che avendo scoperto i
resti dell’arte antica avevano
abbandonato il gotico. Nello stesso
periodo si scatenò la caccia alle
streghe e la persecuzione degli
Ebrei, due manifestazioni di
barbarie di cui furono responsabili
anche molti ecclesiastici, seppure
disapprovati dalla curia papale,
che anzi cercava di ricondurre
all’ordine un’Inquisizione
ormai impregnata di interessi
politici locali. Questo periodo,
pensate un po’, viene comunemente
osannato come Rinascimento!!! E il
fatto assurdo è che gli aspetti più
truci come la caccia alle streghe o
i pogrom vengono riferiti
erroneamente al “periodo buio”
precedente mentre invece sono
propri di quest’epoca che si
ritiene “scientifica”.
Anche l’immagine del contadino
povero e malato che mangia solo
pane o polenta, quando mangia, è
da riferire più al periodo
rinascimentale e moderno che al
Medioevo propriamente detto. La
ripresa sarà infatti lenta e solo
con la rivoluzione industriale si
riuscirà ad aumentare il livello
di benessere (comunque è da
vedere) al di sopra di quello
raggiunto nel pieno del
“Medioevo”, ma questa è
un’altra storia...
Yorik.
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